C'è un'atmosfera creativa e necessaria per i miei processi artistici, che mi collega con un universo particolare dove ritrovo la mia piena capacità di espressione sui temi che mi sono cari, dove mi rinnovo, dove trovo la mia voce e identità di artista. 

Non credo nelle immagini ferme. La relazione che creiamo con loro va ben oltre, perchè non è mai abbastanza un primo sguardo. Mi permetto di riadattarli, ri-significarli ed inserirli nel momento in cui vivo. La decostruzione, infatti, è il fare di un castello coi piccoli mattoni che produciamo giorno per giorno, conditi con le nostre emozioni e ciò che impariamo nella vita. 

C'è qualcosa di magico nel ricamare i ricordi. L'arte non può essere intrappolata nei limiti classici per non morire. E penso che questa sia la ragione principale per cui mi approprio dei ricordi degli altri e, attraverso i miei fili e aghi, faccio il mio compito di ri-significare ciò che fino ad ora era fermo all'interno delle cornici. 

"La fotografia è una traccia della sua stessa perdita. È ciò che ci ricorda che quel momento è passato e non sarà più lo stesso di prima, che è già stato perso nel tempo. La traccia funziona come un biglietto. Uno pezzo di un ricordo che ci riporta in quel luogo in modo diverso. La fotografia è un certificato di assenza."    Danny Bittencourt, in Fotografia Híbrida, 2018